Il Castello di Piombinara:
un esempio di ricerca scientifica ed attività didattica al servizio
del territorio, Angelo Luttazzi
Si è conclusa Venerdì 30 Settembre 2005 la quarta campagna
di ricerca archeologica presso il Castello di Piombinara di Colleferro,
finalizzata alla conoscenza di uno dei più importanti documenti
storici di tutta la Valle del Sacco e del Lazio. Il progetto, promosso
dal Comune di Colleferro e sotto la direzione scientifica del Dott. Angelo
Luttazzi, Direttore dell’Antiquarium Comunale, è stato condotto
dagli archeologi della Società “Il Betilo”- Servizi
per i Beni Culturali.
La struttura, citata dalle fonti fin dal 1051, è collocata in posizione
dominante rispetto alle principali vie di comunicazione che nel Medioevo
congiungevano Roma con l’Italia meridionale. Dall’altura su
cui sorge il castrum, si potevano controllare agevolmente le vie Labicana,
Latina e Prenestina, mentre il corso del fiume Sacco lambisce lo sperone
tufaceo. Le murature oggi visibili sono attribuibili all’intervento
di fortificazione promosso da Riccardo Conti tra il 1208 e il 1219.
Il castello, divenuto possedimento della famiglia Conti all’inizio
del XIII secolo, venne distrutto nel 1431 dalle truppe mercenarie di Giacomo
Caldora, durante la fase finale dei conflitti tra i Conti stessi ed i
Colonna. Solo un decennio dopo il castello è definito dalle fonti
“diroccato” mentre a partire del XVI secolo assume il carattere
di tenuta agricola, quale resterà fino all’epoca moderna.
Diversi rilievi topografici realizzati nel corso del XX secolo permettono
di ipotizzare il tracciato murario esterno e la collocazione di alcuni
edifici oggi non più visibili, tra cui una chiesa affrescata citata
da alcuni viaggiatori tra il XVIII ed il XIX secolo. Tali rilievi, uniti
ai dati ricavati da alcune fotografie aree, lasciano intendere, inoltre,
che l’area interna sia attraversata da un muro divisorio che delimita
due aree distinte. La cinta muraria segue l’affioramento tufaceo
sottostante, è pressoché rettangolare ed ha le dimensioni
di m 280 x 90. Il sito conservava la torre del mastio fino al 1931, anno
in cui venne distrutta.
Nel corso della terza e della quarta campagna di scavo sono state evidenziate
alcune strutture che contribuiscono a delineare la topografia di Piombinara.
È stato infatti possibile mettere in luce un poderoso muro che
divideva l’interno del castello in due aree, una delle quali conteneva
gli edifici strategicamente più importanti. Grande soddisfazione
ha riservato poi un secondo saggio di indagine, aperto a ridosso della
torre del mastio, che ha restituito gli ambienti interni di un grande
edificio rettangolare, alcuni dei quali conservano ancora intatta la pavimentazione.
Numerose, inoltre, le testimonianze ceramiche, costituite da maioliche,
graffite ed invetriate, ma anche reperti a carattere numismatico o peculiari,
come chiavi e puntali di quadrelli per balestra. La campagna di ricerca
2005 è stata resa possibile grazie alla sensibilità dimostrata
in primo luogo dal Comune di Colleferro in particolare del consigliere
Mario Del Prete che si è adoperato e si sta adoperando in maniera
costante ed attiva a questo importante e particolare progetto che vanta
anche una certa unicità sul suolo nazionale; ma anche da privati;
principalmente dalla Società Italcementi S.p.A., sponsor primario
e istituzionale del progetto; dalla soc. Valsacco di Otello Mandova che,
come lo scorso anno, ha sostenuto parte delle spese di ospitalità
del Liceo Ariosto di Ferrara.. Un ringraziamento va anche al mondo dello
sport: al Colleferro Rugby nella persona del Presidente Sandro Tucci ed
al responsabile del Palazzetto dello Sport per la pazienza e la gentilezza.
Ma la vera novità del progetto “Piombinara” per l’anno
2005 è costituita dal coinvolgimento di alcuni Istituti scolastici
del territorio della Valle del Sacco e della città di Ferrara.
Infatti, dal mese di Giugno, hanno preso parte alle ricerche archeologiche
alcune classi del Liceo Scientifico di Colleferro, del Liceo Classico
di Segni, dell’Istituto Dante Alighieri di Anagni e del Liceo Ariosto
di Ferrara. Un particolare ringraziamento va ai dirigenti scolastici e
ai docenti che hanno creduto nel progetto. Durante l’anno 2006 verranno
coinvolti nelle campagne di scavo anche altri Istituti medi superiori
del circondario. Il progetto Piombinara si configura, così, come
un’importante campagna di indagine scientifica mirata ad accrescere
il patrimonio storico della città di Colleferro ed anche come un’opportunità
per i giovani di vivere un’esperienza di accrescimento culturale.
Per Sabato 12 Novembre alle ore 10:00 è in programma una conferenza
presso il teatro Comunale Vittorio Veneto di Colleferro al fine di rendere
partecipe dell’attività anche la popolazione e coronare l’impegno
dei ragazzi coinvolti nella ricerca scientifica, mentre è in programma
per il mese di Dicembre una mostra sugli scavi nel castello di Piombinara
presso l’Antiquarium Comunale.
FOTO
Angelo Luttazzi
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