La mostra, ideata e allestita dal Gruppo Archeologico Salernitano dei Gruppi Archeologici d’Italia, è stata ispirata dal ruolo e dal significato che animali reali e fantastici hanno ricoperto nell’ immaginario collettivo medievale. È noto che la cultura tardo-antica e alto-medievale fu la risultante e la sintesi degli apporti di componenti molteplici e diverse. Vi si riconoscono l’approccio scientifico teorizzato dalla dottrina della scienza empirica greca; quello mitico-magico derivante dalla millenaria tradizione delle grandi civiltà orientali, nella riproposizione mediata offertane dalla cultura ellenistico-romana, per finire colla rinnovata visione del mondo fornita dalla dottrina giudaico-cristiana. A tutto ciò vanno naturalmente ad aggiungersi i fondamentali apporti prodotti dal ricchissimo e in parte oscuro retaggio delle pratiche sciamaniche, patrimonio caratterizzante quanto esclusivo delle cosiddette culture delle steppe. Pur nella varietà e molteplice contraddittorietà degli apporti, il mondo animale finiva sempre e comunque con l’assumere un valore e un significato pregnanti. Tutto ciò dette origine a rappresentazioni del mondo animale quanto mai complesse, non sempre coerenti e fondamentalmente riconducibili a due approcci incompatibili e distinti: da una parte, quello scientifico ed empirico, che ordina gli animali per categorie, ne osserva e descrive aspetto e comportamenti in modo il più possibile oggettivo e distaccato, e quello riconducibile invece alla diffusione di teorie misteriosofiche e gnostiche o a scritti di carattere magico-astrologico. Da questo duplice atteggiamento si sarebbe originata, a partire dal secolo XIII, la cosiddetta scienza dei bestiari medievali, in cui confluirono simbioticamente osservazioni scientifiche, argomentazioni filosofiche, visioni magiche ed elementi di carattere etico-allegorico derivati dallo studio interpretativo delle Scritture. A questa congerie di elementi eterogenei e difficilmente compatibili, andarono poi a sommarsi, amalgamandoli, elementi molteplici desunti dal ricchissimo e variegato patrimonio della tradizione popolare. La mostra vuole essere un piccolo esempio di riflessione culturale su una tematica vasta e sempre affascinante. La documentazione fotografica raccolta nei 22 pannelli della mostra, testimonia di una scelta oculata e non sempre facile fra le innumerevoli raffigurazioni di animali e creature fantastiche censite dal Gruppo Archeologico Salernitano fra le tantissime sculture e apparati musivi medievali della ricchissima cultura figurativa della Campania. La mostra è visitabile dal 6 maggio presso il chiostro del Complesso di San Paolo - corso di Porta Reno - Ferrara Info: 089/337331 - cell. 338/1902507 archeogruppo@virgilio.it |
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