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Falkenhausen V. Von, Un inedito documento greco del monastero di S. Vito del Pizzo (Taranto), in Cenacolo, n.s., 7 (1995), pp. 7-20.— La più antica pergamena del fondo ‘Pergamene del monastero di S. Vito del Pizzo’, oggi nell’Archivio di Stato di Taranto, è datata maggio 1221, ed è l’unica del fondo in lingua greca. F. ne dà qui l’editio princeps, e la commenta ampiamente. Si tratta di un atto di permuta tra Basilio, figlio del notaio Giovanni, e il monastero di S. Vito del Pizzo presso Taranto; ne è redattore un esperto taboulários, il sacerdote Gentile, figlio di Nicola, noto anche da altri documenti. F. dà notizia degli altri atti notarili in lingua greca rogati a Taranto finora noti (con date che vanno dal 981 al 1228), più numerosi di quelli latini contemporanei: ciò attesta la compresenza nella città, in epoca bizantina, di una popolazione mista, latina e greca: «alla prima parte appartenevano sempre l’arcivescovo e il clero della cattedrale, alla seconda invece la maggioranza dei funzionari locali».

Andrea Luzzi


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