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Ramon Llull, Doctrina Pueril. Prima traduzione in lingua italiana dal catalano di Anna Baggiani Cases e Anna Maria Saludes i Amat. Presentazione di Giuseppe Flores d'Arcais, Giardini editori e stampatori in Pisa, http://www.libraweb.net/, Pisa, 2003 (Academia Paedagogica, 1. Collana diretta da Giuseppe Flores d'Arcais).

La Doctrina pueril, qui presentata per la prima volta in lingua italiana, fu composta sullo scorcio del XIII secolo da Ramon Llull, scrittore catalano nato a Maiorca nel 1235 e morto nel 1316. Missionario francescano, Llull, attraverso opere e scritti, dedicò buona parte della sua vita ad un progetto di conversione e di educazione dell'uomo incentrato su valori cristiani, precipuamente francescani, e su una visione religiosa della natura. Si trattò di un programma di rigenerazione e di ritrovamento dell'antica purezza, depurando la cristianità dalla decadenza morale e dal malcostume che l'affliggevano e iniettandole nuova saggezza. Gli scritti di Llull hanno quindi alla base una filosofia militante che ha per scopo la felicità temporale e la salvezza eterna dei suoi contemporanei, non solo cristiani, ma anche ebrei, musulmani o pagani.

La Doctrina pueril, in forma dialogica, si articola in cento paragrafi, attraverso i quali un padre svolge in modo organico i temi dell'educazione da impartire al proprio figlio: educazione basata sull'etica cristiana, presentata come fondamento e come costante punto di riferimento di ogni sapere teorico e pratico necessario alla vita del credente.

È in relazione a questo costante riferimento che vengono presentate le arti del trivium - grammatica, logica, retorica - e del quadrivium - geometria, aritmetica, musica, astronomia -; la teologia, il diritto, la filosofia naturale e la medicina. Vengono inoltre descritti caratteri e funzioni delle figure professionali del tempo: il contadino, il borghese, ma anche il principe e il chierico, presentati questi ultimi non solo nella loro attività vocazionale, ma anche nella loro pratica quotidiana; infine Llull insiste sull'importanza dei mestieri manuali, che egli ritiene necessari alla conduzione della vita pratica, anch'essa sempre da inserire in una visione "totale" della persona umana. Si tratta quindi di un'opera caratterizzata da un forte enciclopedismo, che nulla trascura e tutto riporta all'essenza del Creatore: essa coglie tutti gli aspetti della vita ed anche la natura è vista nella totalità del suo esistere come "creatura" di Dio. Il dialogo è infine caratterizzato da una struttura fortemente anticatechistica, continuamente riproposta attraverso il confronto fra padre e figlio, con una affettuosa ricerca dei "perché" e dei "come", che impronta in modo apertamente innovativo l'itinerario di educazione.

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