Paolo Evangelisti, I
francescani e la costruzione di uno stato, Editrici Francescane,
Padova, 2006
Nello spazio geo-politico mediterraneo
della Corona catalano-aragonese, tra Due e Quattrocento, opera una folta
schiera di esponenti francescani. E’ un’autentica elite itinerante
che contribuisce alla costruzione ed al rafforzamento di quella comunità
politica, divenendo parte integrante della sua classe dirigente.
Gli esponenti del francescanesimo che si muovono tra Valencia e Palermo
sviluppano - a partire da un patrimonio linguistico e valoriale che rinvia
direttamente al “codice francescano” costituito da parole-chiave
quali paupertas, caritas, humilitas - un arsenale
lessicale con il quale forgiano una serie di discorsi comunitari
definenti paradigmi etico-politici, economici ed identitari di notevole
interesse.
Con le loro parole essi costruiscono valori, norme ed istituzioni.
Nei loro discorsi affrontano nodi centrali del “farsi comunitario”:
l’inclusività e l’appartenenza, l’esclusione
ed il riconoscimento, la legittimità e l’agibilità
del mercato delle merci e del denaro.
Seguendo le generazioni francescane che si avvicendano alle corti e nelle
città della Corona è possibile documentare la consapevole
funzione consiliativa svolta per Re, governatori cittadini, mercanti.
Ma questa presenza istituzionale produce un risultato ancor più
rilevante, vale a dire la distillazione di un linguaggio che viene precisandosi
con lessemi funzionali e valoriali che diverranno categorie interpretative
della scienza politica “moderna” e delle teorie dello Stato:
identità, comunità, fiducia,
credibilità, profitto, mercato, bene
comune e utilità pubblica. Non si pensi ad un riutilizzo
del dizionario classico della retorica e della riflessione politica. Siamo
dinanzi a rideclinazioni contestualizzate, all’utilizzo sperimentale
e progettuale di questi termini, a coniugazioni specifiche di lexis
e praxis. Così accade, ad esempio, che un “laico”
francescano come Arnau de Vilanova rifletta sul valore identitario, sulla
funzione pubblica e politica della moneta e del mercato. E frate Eiximenis
affermi che nel nucleo di valori-guida che fondano la res publica
valenciana e alimentano l’”amor patrio” vi sono
le finalità economiche, produttive ed espansive di quella comunità
mentre esclude paradigmi identitari di matrice etnica quali la “purezza
incontaminata della lingua” o la nozione di unicità della
stirpe.
Una parte significativa del discorso eiximeniano che traccia i valori
e le ragioni dell’ethos politico si svolge quindi fuori
da una concezione di tipo naturalistico, ampliando con ciò l’orizzonte
delle strategie argomentative e della retorica politica utilizzate per
costruire e legittimare i valori coesivi e i codici identitari che siglano
e sigleranno le appartenenze comunitarie nel Medioevo e nell’Età
Moderna.
Il “caso” catalano-aragonese, nella sua evidenza e nelle sue
dimensioni, conferma la forza straordinaria dell’ideale e del messaggio
francescano così come la ricchezza degli esiti sprigionati dal
linguaggio della povertà.
Paolo Evangelisti, laureato in Storia presso l’Università
di Trieste, per due anni borsista dell’Istituto Italiano per gli
Studi Storici a Napoli tra il 1995 ed il 1997, partecipa dal 2000 a gruppi
e programmi di ricerca interuniversitari.
Tra le sue pubblicazioni: Fidenzio da Padova e la letteratura crociato-missionaria
minoritica. Strategie e modelli francescani per il dominio (XIII-XV secolo),
Bologna Il Mulino, 1998; Per uno studio della testualità politica
francescana, “Studi Medievali”, ser. 3a, 37 (1996), pp.
549-623; Un non-umanista consigliere politico di Lorenzo il Magnifico.
Etica politica ed “arte dello stato” nel Memoriale e nelle
lettere di Antonio da Vercelli, in Ovidio Capitani, a c.
di M. C. De Matteis, Bologna Pàtron, 2003, II, pp. 167-187; Credere
nel mercato, credere nella res publica. La comunità catalano-aragonese
nelle proposte e nell’azione politica di un esponente del francescanesimo
mediterraneo: Francesc Eiximenis, “Anuario de Estudios Medievales”
33/1 (2003), pp. 69-117; Martirio volontario ed ideologia della Crociata.
Formazione e irradiazione dei modelli francescani, a partire dalle matrici
altomedievali di affermazione martiriale dell’identità cristiana,
“Cristianesimo nella storia” (2005), in corso di stampa
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