Le vie Francigene
e Romee tra Bologna e Roma, a cura di Paola Foschi, volume pubblicato
dall'Assessorato al Turismo della Provincia di Bologna, Bologna, 1999,
pp. 112
Il Duemila si
avvicina e con esso il Giubileo, momento denso di profondi significati,
oltre che religiosi, anche di tipo storico e culturale. Quest'opera, pubblicata
dalla Provincia di Bologna nell'ambito delle iniziative che proiettano
la città nel nuovo Millennio, ripercorre l'importanza del Giubileo nel
corso della storia, una storia che iniziò nel Medioevo, l'epoca più densamente
caratterizzata e permeata dalla cultura cristiana, e che proprio nel Medioevo
vide i suoi momenti più alti.
Il volume è
suddiviso in varie parti. I primi due capitoli, a cura di Paola Foschi,
focalizzano l'attenzione del lettore in particolare sul motivo del pellegrinaggio
inteso come viaggio, sia spirituale, sia - soprattutto - fisico e spaziale,
ricostruendo in questo modo le difficoltà anche materiali che i devoti
dovevano superare per raggiungere mete lontane su strade non sempre facili
da percorrere. Il sistema stradale medievale infatti, se da un lato poteva
giovarsi delle antiche vie di comunicazione lasciate in eredità dalla
civiltà romana, dall'altro a causa degli eventi bellici, economici e sociali
che avevano sconvolto la Pianura Padana soprattutto nell'Alto Medioevo,
ora - soprattutto lontano dalle grandi città - si presentava in condizioni
spesso difficili, se non addirittura proibitive, da praticare.
Ma tutto ciò
non sembrava spaventare i devoti: "Il pellegrinaggio - sostiene l'autrice
- non conosceva ostacoli di lingua, di mezzi di trasporto, di approvvigionamento
di viveri: tutto superava per l'ansia che muoveva il pellegrino di raggiungere
il luogo santo che si era prefisso, fosse Gerusalemme teatro della passione
di Cristo o la tomba di qualche santo potente - s. Pietro a Roma o s.
Giacomo maggiore nell'estremo lembo della Galizia, a Compostela".
Così, in occasione dei grandi pellegrinaggi, e in particolar modo in concomitanza
con i Giubilei, molti viaggiatori si cimentavano lungo itinerari di ampio
raggio, meta principale i luoghi descritti dai Vangeli e le tombe dei
grandi martiri.
Devozione ma
non solo: a corollario di questo mondo, lungo e per mezzo delle stesse
strade, con i viaggiatori circolavano idee, notizie, avvenimenti, miti
e leggende (dalle poesie alle chanson de geste, dai racconti agiografici
alla letteratura profana) che contribuirono a diffondere e a plasmare
i caratteri della cultura occidentale.
Di tutte le
strade che furono percorse dai pellegrini in visita ai luoghi santi, il
volume ai capitoli 3 e 4 (curati rispettivamente da Renzo Zagnoni e Tiziana
Lazzari) prendono in considerazione quelle che attraversando la Pianura
Padana da Bologna si dirigevano verso Roma, seguendone l'itinerario tappa
per tappa e illustrando, grazie anche ad un ricco ed accurato apparato
iconografico, il percorso e le principali località da esse attraversate,
raccontando la storia delle pievi e dei principali edifici religiosi sorti
nel tempo per dare asilo o per essere essi stessi meta di visita devozionale.
In questo modo
la via Cassìola, la via di Saragozza, quella di Castiglione dei Pepoli,
dello Stale, la via di Toscana, la Flaminia minore e la Montanara rivivono
con il loro patrimonio di leggende e racconti, con le loro bellezze naturali
e i paesaggi spesso ancora incontaminati, disegnando un itinerario nel
tempo e nella storia il cui interesse trascende l'aspetto religioso per
abbracciare quello più autenticamente sociale e culturale, rappresentando
attraverso la descrizione e la storia delle strade anche la storia di
un modo di vivere la religione e di rapportarsi con l'assoluto e con l'ignoto.
Elena Percivaldi
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