I vetri della collezione Gorga Evan Gorga - nome esotico e misterioso solo in apparenza, in realtà italianissimo (Brocco, Frosinone 1865- 1957) - non dice molto ai più, eppure quest'uomo, pianista prodigio, protagonista dei salotti letterari e mondani della Roma di fine Ottocento, tenore straordinario, lasciò improvvisamente le scene per dedicarsi esclusivamente al collezionismo. Una passione bruciante che divenne lo scopo di una vita; saggio di questa sua infaticabile attività di collezionista di oggetti antichi, è offerto dalla mostra "Storie al caleidoscopio. I vetri della collezione Gorga: un patrimonio ritrovato", a cura della dott.sa L. Saguì, inaugurata a Roma venerdì 19 gennaio 1998 nelle stanze del Museo dell'Arte Classica - Gipsoteca (Università di Roma "La Sapienza"). La mostra nata da una collaborazione tra la Soprintendenza Archeologica di Roma e l'Università di Roma "La Sapienza" per lo studio dei vetri della collezione Gorga, presenta soltanto una selezione della sterminata raccolta di vetri (oltre 150000) che l'eccentrico tenore raccolse nel corso della sua lunga e stravagante esistenza. Nella grande varietà di forme, tecniche e colori essa ci offre un'interessante panoramica dell'evoluzione dell'arte vetraria nel corso dei secoli. Le testimonianze più antiche sono rappresentate da recipienti di piccole dimensioni prodotti su nucleo friabile, tecnica in uso dal VI secolo a.C. all'età augustea. Segue il nucleo più consistente della raccolta, formato da vetri monocromi e policromi - vetro millefiori, vetro a reticelli, vetro a nastri, vetro marmorizzato, vetro a bande d'oro - spesso di elevata fattura, prodotti a Roma e nelle province dell'Impero in seguito all'acquisizione di nuove tecniche più facili e versatili, sino alla rivoluzionaria scoperta della soffiatura. Particolarmente interessanti sono i materiali di uso domestico o di arredo decorativo, provenienti dagli scavi della villa dell'imperatore Lucio Vero. Non numerosissimi i pezzi del periodo medievale, ma come non ricordare la splendida bottiglia cilindrica decorata in oro e smalto con medaglioni racchiudenti squisiti motivi zoomorfi, di sicura provenienza orientale, forse come alcuni ipotizzano dalla stessa Costantinopoli. Interessanti anche alcuni bicchieri con base liscia o dentellata e decorazione a grosse gocce, di derivazione orientale (Corinto) ma presto imitati a Murano, dove vengono fabbricati su larga scala tra il XIII e il XIV secolo. Sempre da Venezia, a riprova dei secolari legami tra questa città e il mondo islamico, provengono alcuni bicchieri e calici decorati a smalto, prodotti tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo. La raccolta Gorga comprende infine vetri la cui produzione copre in modo disomogeneo quel vasto arco di tempo che va dal Medioevo all'Ottocento. La mostra resterà aperta nei locali dell'Università di Roma "La Sapienza" sino al 20 febbraio 1998. Catalogo in vendita presso la mostra. Ilaria De Luca |