Presentati i risultati
delle campagne di scavo al Castello di Piombinara
Anche quest’anno il sito
archeologico del Castello di Piombinara è stato protagonista di
una lunga ed interessante giornata di studio. Sabato 6 novembre sono stati
presentati i risultati delle ricerche dell’anno 2010. La giornata
è stata divisa in due momenti: un preambolo in mattinata, presso
l’Aula magna “Simonetta Tofani” dell’Istituto
Cannizzaro, con la partecipazione degli studenti di alcune delle scuole
coinvolte nelle campagne di scavo 2010: lo stesso ITIS Cannizzaro ed il
Liceo Classico Dante Alighieri di Anagni, che insieme agli Assessori alla
Cultura Graziana Mazzoli e alla Formazione Cinzia Sandroni e ai rappresentanti
della Missione Archeologica di Piombinara (Dr. Luttazzi, Dr. Cinti, Dr.
Lo Castro) hanno illustrato la loro esperienza didattica.
Il secondo momento, quello nell’aula consiliare nel pomeriggio,
aperto a tutta la popolazione, ha visto la presenza del nuovo Ispettore
della Soprintendenza per i Beni archeologici del Lazio Alessandro Betori,
il quale, dopo essersi complimentato per l’ottimo lavoro fatto in
questi sette anni, ha auspicato che le prossime campagne di scavo sul
sito medievale possano portare alla luce resti di insediamenti preesistenti,
avvalorando l’ipotesi che il castello si sia impiantato su un sito
molto più antico. Questo è, infatti, quanto una prima analisi
degli scavi ha portato in evidenza, anche se l’indagine prosegue
e prima di dare i risultati finali occorrerà ancora continuare
nel lavoro di scavo e di studio dei reperti che ogni anno si aggiungono
a formare un mosaico sempre più preciso e dettagliato. E proprio
di questi passi avanti hanno reso conto i responsabili della Missione
archeologica nel corso della presentazione pubblica. Un lavoro lungo,
paziente e delicato che viene svolto di concerto tra Comune, Museo archeologico,
Coop. Il Betilo e scuole, con il supporto del main sponsor, la Italcementi.
Il Dr. Tiziano cinti ha evidenziato che nel corso dell’anno ci si
è concentrati principalmente sul’area ad ovest del cosiddetto
“corpo di guardia”, dove sono emersi i resti della chiesa
entro il castrum. La situazione di conservazione di tutto il complesso
rituale sono stati notevolmente compromessi dallo scasso agricolo e la
loro lettura è risultata alquanto difficile, almento per quello
che riguarda le successioni cronologiche delle fasi d’uso.
Si tratta di chiesa ad unica navata che nella sua fase più recente,
quella del XIII secolo, sfruttava come abside una delle torrette quadrate,salienti
della cinta muraria fatta costruire da Riccardo Conti, fratello del papa
Innocenzo III. L’abside più antico, di forma circolare, è
stato rinvenoto leggermente più avanzato. Nella zona presbiteriale
sono stati individuati anche gli alloggi di due colonnine, forse pertinenti
ad una sorta di ciborio. Sui lati lungi della chiesa, in particolare su
quello orientale, meglio conservato, è evidente la presenza di
alcune nicchie, originariamente intonacate e affrescate, poi chiuse da
murature. Ai quattro angoli sono stae individuate sepolture, in alcuni
casi riutilizzate in due momenti, in linea con l’abside, quasi al
centro della chiesa, un altra sepoltura, adfiancata da una buca contenente
un deposito di semi di farro.
Il direttore del Museo Angelo Luttazzi ha riferito in particolare sull’attribuzione
della chiesa e sulla ricostruzione delle ultima fasi di occupazione del
sito del castello, sottolineando una evidente presenza altomedievale,
testimoniata sia da reperti ceramici che metalli ed architettonici. In
particolare in quest’ultima categoria va inserito un frammento di
rilievo di VIII secolo decorato a nastri viminei. Secondo un indagine
delle fonti dal XII al XVI secolo la chiesa, secondo luttazzi potrebbe
essere attribuita a S.Nicola.
Tutto il lavoro di questi sette anni è stato puntualmente informatizzato
in modo da poter essere utilizzato sia per una più veloce consultazione
che per un successivo uso a beneficio dei visitatori e fruitori del sito
stesso.
La Dr.ssa Rosaria Olevano, infine si è soffermata sulla Necropoli
di Piombinara, localizzata principalmente intorno alla chiesa e non completamente
scavata, con una interessante appendice di studio sulle sepolture e sullo
studio dei materiali osteologici. Nel corso della conferenza è
stata inoltre annunciata la preparazione di un secondo volume sui risultati
dei saggi svolti in questi anni che verrà presto dato alle stampe,
con finanziamento della Regione Lazio e della Provincia di Roma e che
rientra nella Collana di pubblicazioni edite dal Museo.
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