Nicoletta Bernacchio, "Una veduta di Roma nel XIII secolo dalla cripta
della cattedrale di Anagni", Archeologia Medievale XXII, 1995, pp.519-529.
La studiosa propone una lettura politica-ideologica della veduta della città
di Gaza raffigurata insieme a quelle di Azotum, Ascalon e Accaron - città
filistee punite da Dio per aver rubato l'Arca dell'Alleanza agli Israeliti
(Primo Libro di Samuele, 5-6) - nella volta XII della cripta della cattedrale di
Anagni (Lazio) affrescata durante il papato di Gregorio IX (1227-1241).
L'ipotesi è che si tratti di una veduta parziale di Roma, in particolare di
quel settore della città controllata a quel tempo dalla famiglia dei Conti, cui
apparteneva lo stesso pontefice; l'identificazione topografica si basa sulla
presenza di una colonna coclide spiraliforme sullo sfondo della cinta turrita
nella quale la studiosa riconosce la Colonna Traiana, mentre in basso un rilievo
montuoso segnalerebbe il colle del Quirinale, presso il quale la nobile famiglia
romana possedeva le proprie dimore turrite. Le vicende storiche che fanno da
sfondo all'impresa decorativa, vedono all'acme lo scontro tra il pontefice e
l'imperatore Federico II, giustificando, infine, la scelta degli episodi
dell'Antico Testamento quali riferimenti indiretti alla supremazia del potere
temporale del papato su quello imperiale.
La proposta di lettura, pur fornendo spunti interessanti di riflessione, va
valutata con una certa cautela sia per l'assenza di monumenti romani più
esplicitamente rappresentativi dell'Urbe, o della famiglia dei Conti, essendo la
colonna onoraria un topos nelle rappresentazioni delle città antiche durante il
Medioevo - e non solo di Roma -, sia perchè non si può escludere una lettura
inversa dell'immagine e cioè, che il pittore abbia utilizzato temi iconografici
noti - quindi romani - per rappresentare simbolicamente la città biblica che
non poteva conoscere direttamente.
Simona Manacorda
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