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Lo Scrineum di scienze del documento e del libro medievali in rete

Da un’idea originale di Michele Ansani (Università di Pavia) è nata Scrineum, la prima rivista elettronica dedicata agli studi, ai materiali, alle discussioni e agli strumenti gravitanti intorno a quell’ambito disciplinare che generalmente suol definirsi delle "Scienze ausiliarie della storia" o, nel migliore dei casi, di "Paleografia e Diplomatica" o "Codicologia", con riferimento alla definizione accademica degli insegnamenti più vicini. Assai meglio, invece, quegli studi sono stati identificati nel sottotitolo della rivista: "Saggi e materiali on-line di scienza del documento e del libro medievali".

Si tratta di una pubblicazione elettronica annuale (ISSN 1128-5656), della quale è completo in rete, ormai, il primo numero del 1999. La struttura ipertestuale concepita da Ansani – al quale per la verità si devono quasi tutti gli aspetti vitali dell’organismo, dal reale coordinamento scientifico della redazione fino alle scelte grafiche e alle impostazioni delle pagine – prevede una suddivisione della materia per sezioni, ovviamente sempre comunicabili fra di loro e, attraverso un indice generale inserito nella sezione "Archivio", agilmente consultabili nelle loro singole unità.

Nella sezione "Saggi" sono ospitate trattazioni critiche, in forma testuale tradizionale (testo e note cliccabili) di temi che, almeno in questo primo numero 1999, sono esclusivamente di diplomatica, e di diplomatica comunale per la precisione – se si prescinde dal saggio di Ettore Cau – verosimilmente sviluppati dagli interventi degli stessi autori all’ultimo convegno dell’Associazione internazionale di Diplomatica: vi si trovano, difatti, scritti di Rovere, Puncuh, Fissore.

Nella sezione "Cantieri" sono ospitati i lavori in corso dei vari ‘Codici diplomatici’ concepiti dai gruppi di ricerca dei diplomatisti italiani d'area settentrionale facenti capo al gruppo pilota di Pavia (Cau-Barbieri-Ansani): in questo numero, i codici diplomatici di Brescia e di Pavia fino al secolo XII, dei quali, a differenza di molti altri progetti editoriali in rete, anche europei, il navigatore può già qui consultare i risultati concreti. Chiarisce bene i fini e i motivi di queste edizioni critiche messe anche in rete, l’editoriale di Ettore Cau, direttore responsabile, fra l’altro, dello stesso Scrineum.

Nella sezione "Biblioteca" sono stati digitalizzati saggi celebri - e anche in questo caso celebri esclusivamente per gli studi di Diplomatica - concernenti le questioni di metodo e le funzioni di questa disciplina dibattute con una certa intensità a partire dagli anni Cinquanta di questo secolo, quando sembrava per essa esaurito ogni ruolo fecondo nell’ambito delle discipline storiche: sono i saggi di Fichtenau, Bautier, Petrucci e Pratesi..

Nella sezione "Strumenti", è facile immaginarlo, v’è invece spazio per repertori utili: si segnala in particolar modo la presenza qui, come unico luogo della rete autorizzato a tal fine, dell’Annuario della AIPD (Associazione Italiana dei Paleografi e Diplomatisti), aggiornato dallo staff di Scrineum rispetto alla sua uscita a stampa nel 1996 a cura di Giuseppe Avarucci e Ugo Paoli. Mentre attraverso una seconda sezione analoga a questa, diciamo ‘di servizio’, denominata "Notiziario" si può accedere alle informazioni su convegni e didattica: per i primi, i lettori sono messi in collegamento col Calendario della Medievistica gestito dal Polo Informatico Medievistico del Dipartimento di Storia dell’Università di Firenze, per altro già segnalato da queste stesse pagine di Spolia.

La sezione "Digressioni" ospita interventi più liberi, anche se sempre nell’ottica degli interessi scientifici della rivista, con incursioni ammesse anche in ambiti vicini per problemi o tematiche.

Della sezione "Temi", infine, si vuol segnalare (anzi se ne vuol raccomandare la lettura) il bel saggio dello stesso Ansani: Diplomatica (e diplomatisti) nell’arena digitale.

Antonella Ghignoli

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