Un catalogo aperto dei manoscritti malatestiani Nella libraria che Malatesta Novello progettò e costruì alla metà del '400 si conservano 340 manoscritti, che testimoniano del gusto e delle attitudini culturali del signore cesenate. Egli pose accanto ai volumi dell'antico fondo conventuale francescano (circa una cinquantina) un nucleo prezioso di manoscritti fatti appositamente copiare e decorare e i codici acquistati o ricevuti in dono o in dedica o facenti parte del patrimonio della famiglia. Il fondo di Giovanni di Marco, medico di Malatesta Novello, ricco di 53 codici, integrò questo insieme già ragguardevole e omogeneo. Al collezionismo cittadino sono ascrivibili le poche aggiunte posteriori che non hanno per nulla mutato il carattere della raccolta. La Malatestiana inoltre conserva due illustri serie liturgiche del XV secolo, costituite dai sette corali del Duomo e dagli otto corali dell'Osservanza, per molti versi riconducibili all'opera di rinnovamento bibliografico intrapresa da Malatesta Novello. Alla biblioteca Piana, cioè alla biblioteca privata di Pio VII, papa Barnaba Chiaramonti, appartengono infine 59 manoscritti dal XII al XV secolo. Il totale dei manoscritti ammonta a 414 esemplari. Studi approfonditi e preziosi hanno progressivamente arricchito e rinnovato, adeguandoli ai progressi della ricerca, i tradizionali repertori a stampa dei manoscritti malatestiani composti da Giuseppe Maria Muccioli e da Raimondo Zazzeri, a partire dai contributi fondamentali di Augusto Campana fino ai puntuali aggiornamenti degli ultimi venti anni, rendendo ormai maturi i tempi per dotare di un nuovo catalogo scientificamente corretto il fondo dei manoscritti antichi della Biblioteca Malatestiana. Se un catalogo di manoscritti medioevali è il prodotto del lavoro scientifico di numerosi specialisti in diverse discipline, dalla filologia alla storia, dalla storia dell'arte alla paleografia, dalla letteratura alla codicologia, alla storia delle biblioteche che presuppone la disponibilità di una bibliografia completa e aggiornata, si comprende come si sia giunti al progetto di un catalogo in progress in grado di arricchirsi dei contributi che di volta in volta si andranno ad aggiungere a quanto già disponibile. Immediati e evidenti i vantaggi di questa scelta che consente: - la possibilità di procedere in maniera programmata e graduale; - il recupero di tutte le informazioni già acquisite anche in forma parziale e non definitiva; - la disponibilità a estendere l'acquisizione di informazioni alle fonti antiche di difficile accesso; - l'ampliamento e l'attualizzazione interattiva dell'informazione disponibile ad opera di utenti scientificamente qualificati. Il catalogo aperto dei manoscritti malatestiani è accessibile a partire dal portale della Provincia di Forlì-Cesena, con accesso diretto dalla nuova pagina web dell'Istituzione Biblioteca Malatestiana (http://www.malatestiana.it). Per la costruzione della base dati si è proceduto autonomamente ad uno sviluppo personalizzato dell'applicativo wwwisis 5.0. Il catalogo si compone di tre parti. La prima contiene i testi generali sulla Biblioteca e sui fondi manoscritti. Sono qui presentati integralmente, ma senza il corredo delle immagini, gli scritti basilari e in qualche modo "storici", quelli più recenti e, in futuro, quegli studi o ricerche che, non ancora edite a stampa, gli autori autorizzano a diffondere su supporto informatico. La seconda parte fornisce l'elenco di tutti i manoscritti per segnatura, anche se è previsto un accesso per autore e titolo che, pur non rispondendo a criteri rigorosamente scientifici (perché non tutti i manoscritti sono uniformemente descritti), può rivelarsi utile per l'utente meno esperto. Di ogni codice si offre la descrizione secondo i due repertori tradizionali di Muccioli e Zazzeri, tutte le descrizioni complete o parziali tratte da cataloghi esistenti e la bibliografia. La difformità delle descrizioni o la loro incompletezza è compensata dalla possibilità di disporre rapidamente di informazioni sulla quasi totalità degli esemplari, di procedere con gradualità all'approntamento delle descrizioni mancanti e di recuperare descrizioni su fonti diverse. La bibliografia sui singoli manoscritti è fornita sulla base dei repertori tradizionali e degli studi più recenti. È stato formulato un programma di aggiornamento costante della bibliografia e del recupero di quella pregressa, secondo le disponibilità dell'Istituzione Biblioteca Malatestiana e gli obiettivi che essa si prefiggerà. In questa sezione trovano posto anche le riproduzioni dei seguenti manoscritti: Lorenzo Rusio, Liber marescalciae, S.XXVI.2; Geber, De astronomia o Flores ex Almagesto, S.XXVII.2; Boethius, De consolatione philosophiae, D.XIV.1. È in progetto di rendere quanto prima disponibili le immagini complete di 13 manoscritti già digitalizzati. Resta tuttavia l'obiettivo di poter offrire la riproduzione totale di tutti i manoscritti conservati in Malatestiana. La terza sezione riveste un ruolo fondamentale all'interno del progetto, in quanto ospita richieste, opinioni, articoli da parte degli utenti. Gli studiosi o le persone interessate ai manoscritti della Biblioteca trovano qui spazio per interventi e dibattiti, contando anche sulla possibilità di pubblicarvi i loro contributi. Per accedere a questa area del progetto è necessaria una semplice iscrizione utilizzando una scheda disponibile in rete. Il catalogo aperto non esclude né è suppletivo di una pubblicazione a stampa, che è sempre possibile e per certi versi anche auspicabile, per il tipo diverso di diffusione e per il suo stesso carattere permanente. Il catalogo aperto è invece obbligato al costante aggiornamento a cura del personale della Biblioteca e in particolare di quanti si occupano della conservazione dei manoscritti, cui spetta l'amministrazione attiva del sito e la promozione della ricerca anche attraverso l'incentivazione degli apporti degli specialisti interessati. Daniela Savoia |