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Cavallo
G., Iniziali, scritture distintive, fregi. Morfologie e funzioni,
in Libri e documenti dItalia dai Longobardi alla rinascita
delle città. Atti del Convegno Nazionale dellAssociazione
Italiana paleografi e Diplomatisti. Cividale, 5-7 ottobre 1994.
A cura di Cesare SCALON, Udine 1996 (Libri e Biblioteche, 4), pp.
15-33.
Ricerca fondata soprattutto sul libro latino, ma con qualche
riferimento anche al mondo greco.
Follieri
E., Le scritture librarie nellItalia bizantina, in Libri e
documenti dItalia dai Longobardi alla rinascita delle città.
Atti del Convegno Nazionale dellAssociazione Italiana paleografi
e Diplomatisti. Cividale, 5-7 ottobre 1994. A cura di Cesare SCALON,
Udine 1996 (Libri e Biblioteche, 4), pp. 61-85. Rassegna
delle scritture librarie in uso nellItalia meridionale e nella
Sicilia durante il periodo della dominazione bizantina (dalla metà
del VI secolo alla conquista normanna della fine dellXI).
Come scritture caratteristiche di tale zona e di tale periodo sono
segnalate quella ad asso di picche e quella della
scuola niliana.
Lucà S.,
Il Patir di Rossano e il S. Salvatore di Messina, in Byzantina Mediolanensia.
V Congresso Nazionale di Studi Bizantini (Milano, 19-22 ottobre
1994). Atti a cura di Fabrizio CONCA, Soveria Mannelli-Messina 1996
(Medioevo Romanzo e Orientale. Colloqui, 3), pp. 255-268
I codici della redazione v1 dello pseudo-Cirillo si debbono collocare
nellarea rossanese piuttosto che in quella di Reggio: sono
queste le conclusioni cui giunge L. in questo studio, pubblicato
in redazione più ampia in RSBN n.s. 31 (1994), pp. 45-80 (ByzZ 89,
1996, Nr. 2615).
Perria
L., Le cronache bizantine nella tradizione manoscritta, in Byzantina
Mediolanensia. V Congresso Nazionale di Studi Bizantini (Milano,
19-22 ottobre 1994). Atti a cura di Fabrizio CONCA, Soveria Mannelli-Messina
1996 (Medioevo Romanzo e Orientale. Colloqui, 3), pp. 351-359
Denso studio, di cui lA. promette un ulteriore ampliamento,
su un gruppo di antichi testimoni di cronache bizantine (il Breviarium
e il Chronographikon Syntomon del patriarca Niceforo, lEcloga
chronographica di Giorgio Sincello, la Cronaca di Teofane). Sono
i mss Vat. gr. 977, Lond. Brit.Libr. Add. 19390, Oxon. Aedis Christi
Wake 5, Mosqu. gr. 231, Hierosol. Patr. 24, Vat. gr. 155, Par. gr.
1710: manoscritti che, per un intrecciarsi di affinità e di correlazioni,
risultano tutti di provenienza orientale e di età corrispondente
alla fine del secolo IX. Ciò concorre a sfatare lorigine italogreca
attribuita ad alcuni fra essi.
Jacob
A., Gaète, 839. Le premier exemple daté de minuscule grecque dans
lItalie méridionale. BollGrott n.s. 47 (1993) (pubbl. 1997)
113-120, 4 tavv. J. nota che, mentre la minuscola libraria
non è stata usata in modo sistematico in Italia prima del X secolo,
la corsiva non vi era sconosciuta. La testimonianza più antica è
fornita da due firme apposte a un documento proveniente da Gaeta,
ora nellArchivio di Montecassino (Aula II, Caps. LXX, n.3),
copia del X secolo di un originale recante la data dellottobre
839.
Menchelli
M., Note sulla corsiveggiante del X secolo [Vat. gr. 1818 e Urb.
gr. 105: uno stesso copista allopera; unaltra testimonianza
sul copista di P (Vat. Pal. gr. 173)]. Bollett. dei Class. s. III
17 (1996) 133-141, 8 tavv., 2 figg. La corsiveggiante utilizzata
(specialmente databile intorno alla metà e nel secondo cinquantennio
del X secolo) è scrittura di eruditi, impiegata nella copiatura
di autori profani, e si localizza a Costantinopoli. M. mette qui
in rilievo come a uno stesso copista si debbano parte del Vat. gr.
1818 e dellUrb. gr. 105; inoltre la mano che integra un Parigino
di Plutarco, il Par. gr. 1678, è verosimilmente quella del copista
(P) del Vat. Pal. gr. 173 e del Par. gr. 1665 di Diodoro.
Perria
L., Scrittura e ornamentazione nei manoscritti di origine studita.
BollGrott n.s. 47 (1993) (pubbl. 1997) 245-260, 4 tavv. Rassegna
dei modesti elementi decorativi presenti in codici di sicura provenienza
studita, premessa di una versione più ampia di prossima pubblicazione
nel volume che l A. annuncia col titolo Palaeographica graeca.
Ai codici già noti P. aggiunge un codice dellultimo quarto
del secolo IX , lAthen. B.N. 2076.
Andrea Luzzi |