In ricordo di Theodor Mommsen a cento anni dalla sua nascita (1903-2003). Convegno di studi. Comune di Venafro - Assessorato alla cultura - Biblioteca Comunale "De Bellis-Pilla" Sabato 13 dicembre 2003, Ore 9,30, Chiesa dell'Annunziata di Venafro A cento anni dalla sua scomparsa Venafro ricorda Theodoro Mommsen, giurista, filologo, sommo epigrafista tedesco e uno dei maggiori storici di Roma antica. Era nato a Garding (Schleswig) il 30 novembre 1817 e studiò nell'università di Kiel, ove si laureò in giurisprudenza nel 1843. Già i suoi primi scritti rivelano la tendenza a congiungere lo studio del diritto romano con quello della storia, delle antichità e della filologia, per assurgere a una ricostruzione integrale della storia e della civiltà romane. Egli si rese subito conto dell'importanza dei documenti epigrafici e perciò, venuto nel 1844 in Italia, si pose a ricercare e illustrare Iscrizioni antiche e strinse relazione con G. Henzen, G. B. De Rossi e con il grande B. Borghesi, che considerò suo maestro. Nel 1846 venne a Venafro per una prima ricognizione delle epigrafi latine. In quella occasione lesse la prima volta la Tavola Acquaria (scoperta da Cosmo De Utris) per pubblicarla a Lipsia nel 1852 nelle Inscriptiones regni Neapolitani latinae. Ebbe l'incarico di dirigere la preparazione del Corpus inscriptionum latinarum, con la collaborazione, da lui stesso richiesta, del De Rossi e del Henzen. Nel 1854 fu chiamato a coprire una cattedra di diritto romano a Breslavia e nello stesso anno cominciò a uscire a Lipsia la Storia di Roma (Romische Geschichte, I-III, 1854-56), che lo rese universalmente noto. Nel 1858 egli passò a Berlino all'Accademia per i lavori dei Corpus e nel 1861 ebbe una cattedra di storia antica all'università. Nel 1863 uscì il primo volume del Corpus (iscrizioni repubblicane) da lui redatto in collaborazione con Henzen. Mommsen tornò a Venafro una seconda volta nel giugno del 1876 per completare il volume IX del Corpus (Calabria, Apulia, Sannio, Sabina, Piceno) Morì a Charlottenburg il 1° novembre 1903. Al convegno di Venafro parteciperanno illustri studiosi provenienti da prestigiosi atenei come le Università di Helsinki, di Roma, di Napoli, di Teramo nonché da altrettanto prestigiose istituzioni come la Biblioteca Vaticana, l'Istituto Germanico e l'Istituto Finlandese di Roma. I professori Heikki Solin e Marco Buonocore, tra i massimi esperti europei di epigrafia, tratteranno delle epigrafi di Venafro ed Isernia ad un secolo dalla scomparsa di Theodor Mommsen. La dott.ssa Sylvia Diebner illustrerà il famoso bassorilievo dei gladiatori di Venafro e la professoressa Floriana Cursi illustrerà il celebre editto di Augusto che regolamentava l'uso dell'acquedotto del Volturno. Il prof. Federico Rausa parlerà di un argomento sicuramente originale perché relativo ai marmi, provenienti da varie parti del Mediterraneo, usati dai Romani a Venafro. Il prof. Mika Kajava, invece, illustrerà la straordinaria scoperta di una lapide ricostruita con un paziente lavoro di ricomposizione di decine di frammenti che ora si trovano anche a decine di chilometri uno dall'altro. Il convegno si concluderà con tre comunicazioni del dott. Domenico Caiazza e del dott. Michele Raddi sul nodo stradale della Venafro romana e dell'arch. Franco Valente sull'Anfiteatro di Venafro. Franco Valente |